Ecco quello che ho scoperto:
Art Fry, ricercatore nella Divisione sviluppo prodotti della 3M, amava cantare nel coro della North Presbiterian Church di North St. Paul, nel Minnesota, negli Stati Uniti. Nello svolgimento di questa sua attività, si imbatteva costantemente in un banale ma fastidioso problema. Per ritrovare in tempi stretti i canti da eseguire, era solito inserire nel libro da messa alcuni foglietti di carta, in corrispondenza dei canti prescelti. Erano però più le volte in cui i foglietti, aprendo il libro, cadevano, rispetto a quelle in cui svolgevano diligentemente la propria funzione.
D’improvviso gli venne l’idea di un adesivo… Non di un adesivo qualunque; di uno che era stato ideato e provato da un suo collega alla 3M, Spencer Silver, ma che era poi stato scartato perché aveva il difetto di perdere la propria capacità adesiva dopo poco tempo”.
D’improvviso gli venne l’idea di un adesivo… Non di un adesivo qualunque; di uno che era stato ideato e provato da un suo collega alla 3M, Spencer Silver, ma che era poi stato scartato perché aveva il difetto di perdere la propria capacità adesiva dopo poco tempo”.
La lampadina di Fry si era accesa all’improvviso, facendo ritornare nella sua memoria quell’adesivo buttato via anni prima. Per risolvere il problema dei foglietti che volavano via bastava renderli appiccicosi in maniera che rimanessero attaccati alle pagine del libro, senza rovinarle, e potendo essere staccati quando non c’era più bisogno che tenessero il segno. Occorreva insomma un “adesivo che rimanesse tale solo per breve tempo”.
Il successo di questi famosissimi e ultilizzatissimi foglietti gialli è nata quindi da un doppio caso: la passione per i cori di Fry e il suo ricordo di un adesivo da buttare via.
Nessun commento:
Posta un commento